S. Tamaro - Va' dove ti porta il cuore |
Lo trovo per caso in un supermercato. Rovistando tra i mille e più volumi in sconto accatastati sul bancone. Lo prendo tra le mani e ne leggo la prima pagina, come faccio di solito. Tutto intorno a me svanisce. Mi riaffiora alla mente l'immagine di un termosifone, quello del bagno di casa universitaria di una mia ex compagna di liceo, sul quale lei lo teneva riposto. "Ho pianto", torna nelle mie orecchie il ricordo di questa frase che mi disse un giorno quando andai a pranzo da lei. Lo aveva letto tutto d'un fiato e l'aveva commossa. Sull'onda di questo dolce amarcord, lo porto con me alla cassa.
La mia lettura purtroppo non è stata accompagnata da nessuna lacrima. Adoro leggere i libri-diario, la Tamaro ha avuto un ottimo spunto, ma non è riuscita ad andare oltre. Il suo romanzo non termina, al contrario lascia dietro di sé solo un'infinita serie di domande. In alcuni tratti l'ho trovata melensa come Danielle Steel. Lo stile: troppo pensante. I periodi: davvero lunghi. I termini: ricercati, complicati, a volte fuori luogo.
La mia lettura purtroppo non è stata accompagnata da nessuna lacrima. Adoro leggere i libri-diario, la Tamaro ha avuto un ottimo spunto, ma non è riuscita ad andare oltre. Il suo romanzo non termina, al contrario lascia dietro di sé solo un'infinita serie di domande. In alcuni tratti l'ho trovata melensa come Danielle Steel. Lo stile: troppo pensante. I periodi: davvero lunghi. I termini: ricercati, complicati, a volte fuori luogo.
scritto da tuttoqui alle 13:55 04/01/2008
categorie: i libri che leggo
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