sabato 18 marzo 2017

ADESSO di Chiara Gamberale

Chi è questo tizio che guida e mi tiene la mano come se fossimo sue - la mia mano e io -, come se la macchina fosse nostra e per di più come se tutto questo non fosse un delirio, ma un presupposto?

Centodiciotto, centodiciannove, centoventi “adesso”... mi concedo il centoventunesimo “adesso”, aggiungendo anche un “basta” a chiusura! Davvero “adesso basta”, ho esclamato sull'ultima parola di questo piccolo romanzo, tanto aspettato, cercato e, quando regalato, immediatamente cominciato, ma che per nulla ha aderito alle mie aspettative iniziali. Patetico, direi decisamente patetico e stucchevole! Copertina rosso fuoco, di un rosso così invitante, da riempire e rapire completamente i miei occhi davanti ad ogni vetrina, nelle distese infinite di volumi posizionati a mo' di un grande muro, gli uni accanto agli altri, per promuoverne l'acquisto. Lo inizi carica di attese, lo scorri velocemente e ti accorgi ben presto di averlo finito in un lampo non perché faccia presa su di te, ma per il desiderio incontrollato e irrefrenabile di riporlo sullo scaffale quanto prima. A tratti è così angosciante, che l'unica capacità conferitagli è quella di essere riuscito, più che ad indagare e ad ispezionare le pieghe più profonde del mio io, ad avere invece una ricaduta negativa sulla mia sfera personale, emotiva ed affettiva. Come una lente distorcente la realtà circostante, travisante e sconquassante le tue abitudini e certezze sentimentali. Solo un grande arrovellamento mentale, da cui non se ne esce convinti e vincenti. Leggi e la tua giornata si colora di grigio, si spegne e si rabbuia in un buio sempre più avvolgente e profondo. Una stellina, non di più. Decisamente da sconsigliarne la lettura! Mi astengo dal credere che i trentenni/quarantenni italiani di oggi siano così come descritti dalla Gamberale, colmi all'inverosimile solo di complessi, paturnie, eterni Peter Pan, senza isola e in cerca di mete su Arche senza Noè, “persone che alla loro età avrebbero dovuto avere figli, persone senza figli, persone figli”. Cavalchiamo l'onda di questa Italia sempre più choosy e bambocciona, che cerca di risolvere la sistemazione delle nostre vite lasciandoci eternamente “giovani” e declassando il ruolo decisivo e decisionale che invece dovremmo avere? Bene, davvero molto bene. Male, davvero molto male.

lunedì 6 marzo 2017

AFTER di Anna Todd

"So che ho sbagliato..." borbotta lui.

In ragione del mio ruolo, dopo aver lavorato un'estate piena con un gruppo di adolescenti e aver provato in qualche modo ad entrare in sintonia con loro, decido - per addentrarmi ancora meglio nel confronto - di prendere in prestito da una delle ragazze questo libro, oggetto di discussione quotidiana e costante, non per il suo essere tabù, quanto per la sua essenza ridicola, mi rendo ben presto conto, già fin dalle prime pagine.
Orrendo! Sconsigliatissimo! Asentimentale, esageratamente falso, patetico e soprattutto inutile.
Qual è stato di fondo, mi sono chiesta, il tentativo dell'autrice? Scalare le classifiche con un romanzo di formazione o meglio di iniziazione sessuale? Esagerare per attirare l'attenzione dei lettori e della critica? Tentativo fallito. Non c'è niente di formativo nelle pagine lette, non trapela - ahimè - nessuna emozione, nessun sentimento... è la riduttiva descrizione di una relazione tra un ragazzo e una ragazza, quasi ventenni, quotidianamente combattuta e in contrasto, che si risolve sistematicamente attraverso pratiche di “sperimentazione sessuale”, mano mano sempre più spinte e disinibite, quasi da laboratorio (come dice la protagonista stessa in un punto), una vivisezione.
Dubbiosa del motivo per cui questo libro non sia vietato ai minori, mi domando incredula, nel dolce ricordo di un libro nostalgico come “Tre metri sopra il cielo”, come possa l'autrice aver scalato le classifiche mondiali, confortata serenamente dal parere altrettanto unanime dei ragazzi con i quali ne ho discusso! Per quanto l'amore giovanile si nutra di un'alta dose di fisicità, può ridursi a mero atto sessuale? Quasi asettico, freddo, killer? Senza forma alcuna di rispetto per se stessi e per il corpo altrui? Educhiamo così i nostri ragazzi, mi sono chiesta?
Libro scritto senza alcuna trama e intreccio, si presenta come una serie di episodi, in ottemperanza alla ragione per la quale è stato scritto (storia a capitoli pubblicata su una piattaforma on-line), con un finale ovviamente aperto, nell'ottica del seguito.
Chiudo il libro sconcertata e sconfortata, mi faccio forte e mi consolo con le parole di una ragazza: “dai, non possono chiamarla letteratura!”, rendo il libro al mittente e provo a dimenticare l'esperienza quanto prima.

sabato 29 novembre 2014

PIPPI CALZELUNGHE di Astrid Lindgren

"Sai Tommy, per suonare un piano senza piano ci vuole un bell'esercizio, prima di imparare!"
Quanto è lontana Pippi Calzelunghe dai nostri bambini iperprotetti? Non correre, non sudare, non ti sporcare, mangia più piano... aspetta, fermati, non ridere, fai il serio... Quanto spazio siamo disposti, noi adulti, a concedere ai nostri bambini affinché imparino a sperimentarsi e a dialogare con la vera dimensione di loro stessi? Siamo in un'epoca diversa perché Pippi nasce in un contesto sociale restringente e bigotto e la sua irriverenza scaturisce semplicemente dal desiderio dell'autrice di libertà e di emancipazione da una società troppo pressante, tuttavia la storia della ragazzina dai capelli rossi può essere calata tranquillamente ai giorni nostri, in cui la tutela dell'infanzia, anziché consapevolizzare i fanciulli nell'esercizio dei loro diritti, ha finito per tarpargli le ali e per renderli dei soldatini dalle alte qualità prestazionali (i fanciulli di oggi hanno dimenticato il gioco del nascondino e della campana in virtù di eccellenti performance nel campo del nuoto, della danza ecc...). Il diritto al gioco e al tempo libero si sono trasformati nel bieco premio di consolazione per un alto voto scolastico! Per fortuna che Pippi c'è! Con la sua spontaneità, la sua allegria, la sua esuberanza... e ci aiuta ad immergerci in un mondo bello dove, a regnare, può solo la fantasia! E forse ha ragione la protagonista del racconto quando esclama: "Le persone grandi non si divertono mai; hanno solo molto da lavorare, degli abiti buffi, i calli e le tasse comunali. E poi sono pieni di superstizioni e di fisime: credono per esempio che succeda chissà cosa, magari di tagliarsi, se ci si infila il coltello in bocca."
Pippi Calzelunghe è un libro che stranamente ho letto solamente da adulta (anche perché da piccola ero un bel po' pigra in fatto di lettura) e con piacere mi ha innescato nella memoria i dolci ricordi di un'infanzia trascorsa a giocare con gli amici giù nel cortile. Mi domando, sarà ancora possibile lasciare i nostri ragazzi in strada a compiere le mirabolanti avventure di Pippi? O ci resta da consolarci unicamente con la lettura di questo romanzo?

GIOCHIAMO ANCORA di Alessandro Del Piero

“Non so quando Alessandro è diventato Del Piero. Penso che in parte lo fosse già”.
In questo romanzo, che romanzo non è... in questa autobiografia, che autobiografia non è... in questo spontaneo e naturale flusso di coscienza, possiamo cogliere gli ingredienti essenziali che sono alla base di una ricetta per il successo. Il successo che non necessariamente s’identifica con la notorietà, ma più semplicemente con la piena realizzazione di se stessi, diventare ciò che si è già in potenza. Del Piero infatti dice: “Non so quando Alessandro è diventato Del Piero. Penso che in parte lo fosse già”. Il libro non parla di un caso isolato di fortuna. Tutti siamo chiamati, in forza del nostro essere, a realizzare ciò che siamo, a progettare i nostri sogni. In un tempo di crisi che ci vede sempre più lontani dal lavoro, inteso come mera occupazione remunerativa, occorre imparare a leggere in chiave incoraggiante il “proprio mestiere” come la legittima identificazione di se stessi. Alessandro Del Pietro è riuscito a porsi in sintonia col proprio talento, “amalgamando” con sacrificio e passione ingredienti vincenti: la resistenza di fronte alla fatica, la lealtà e lo spirito di squadra, la sfida con se stessi, la pazienza che domina la sconfitta, il coraggio, lo stile e la bellezza.

CHE ANIMALE SEI? di Paola Mastrocola

Certo, come fai a sapere chi sei? Ci vuole qualcuno che te lo dica. E se nessuno te lo dice, tu non puoi sapere chi sei, giusto? Giusto.

Apologo di formazione, la cui protagonista è una papera che nel rimbalzare come una palla da biliardo, da sponda a sponda, impara a conoscere sé stessa. Diventa grande. Quella papera siamo ognuno di noi... che nasciamo nell'inconsapevolezza e riusciamo, passo passo, a formare una nostra personalità e un carattere proprio a seguito dei giudizi altrui, che ci fanno notare il nostro modo di reagire alle situazioni, cosa abbiamo o cosa invece ci manca! Sono i pregiudizi invece a frenare la nostra vera natura e non ci aiutano, purtroppo, a svilupparci e ad evolverci secondo la nostra essenza più intima. Per fortuna non è il caso della nostra amata e tenera protagonista che in modo un po' scanzonato e sciroccato, del tutto involontario, riesce ad andare oltre i luoghi comuni degli adulti e e a trovare la  strada della sua vita. A pelle non ho sopportato il mondo vischioso della City dei pipistrelli o la boria di Madame Gru. Tanta simpatia invece per Lucertolo Lucio. Ma quanti di noi non hanno mai da piccoli vissuto l'imbarazzo di trovarsi in un mondo di grandi e di non capire un "H" di quel che dicessero, proprio come la paperella al cospetto di una delle tante tavole rotonde dei pipistrelli? Oppure quante emozioni ha suscitato l'amore con Franco Fondac a ricordo delle nostre liaison adolescenziali? Romanzo, insomma, da non lasciarsi scappare, per non perdere il gusto di assaporare il filo sottile che lega la storia della pennuta alla singola storia di ognuno di noi.

TOBIA E L'ANGELO di Susanna Tamaro

Sei fortunata perché scegliendo potrai costruire la tua strada.
Le illustrazioni e la struttura fiabesca lasciano intendere che si tratti di un libro per l'infanzia. E' possibile, infatti, reperirlo esclusivamente negli scaffali rivolti alla letteratura per ragazzi. Io, tuttavia, nello scorrere delle pagine ho provato un senso profondo di inadeguatezza (se leggevo con occhi adulti) o di tristezza (mettendomi nei panni di un ragazzino) che difficilmente credo che questo libriccino possa costituire uno di quei romanzi su cui farti le ossa da bambino. Se provi, anche solo per un attimo, ad immedesimarti in Martina, la protagonista, sola e abbandonata nel silenzio assordante di un condominio periferico, costretta ad ascoltare "le voci delle cose intorno" e a parlare con gli oggetti, le piante e gli animali per poter attutire il rombo feroce delle angherie dei propri genitori, senti improvvisamente chiuderti lo stomaco e una morsa alle viscere non ti lascia più respirare. E' un libro che denuncia apertamente tutti quei comportamenti di violenza, di intolleranza e di indifferenza che una qualsiasi Martina di una delle tante città-centro commerciale può subire nel suo quotidiano, immersa nell'anonimato, circondata solo da occhi adulti incuranti, estranei e insensibili. Due mondi spesso in conflitto: quello bieco degli adulti, celato dallo sfavillio delle luminarie natalizie, e quello dei bambini, semplice nella sua spettacolarità, dove anche le querce hanno una voce, bisogna solo imparare ad ascoltarla. La storia, dalla palese morale cristiana, lascia una svolta profonda di riscatto, quasi oltre il possibile. Quando anche l'ultima speranza sembra affievolirsi, la sola, unica e inconfondibile àncora di salvezza resta il nostro angelo custode che, anziché condurci verso il basso, più basso, ci innalza e ci aiuta a ritrovare quel filo che ci tiene legati a Dio e al nostro senso terreno in un progetto divino che si concretizza col nostro esistere. I personaggi sono chiaramente ispirati alle figure citate nel Libro di Tobia dell'Antico Testamento. Libro, pertanto, consigliato solo ad un pubblico adulto.

giovedì 22 dicembre 2011

prova prova!


migrazione da splinder!


dato che sto avendo svariati problemi con la migrazione dalla piattaforma splinder, ho deciso che trasferirtò a mano solamente i post più belli del vecchio blog...


un po' di pazienza!!!

domenica 24 aprile 2011

BUONA PASQUA...

Con l'immagine di questo grazioso bigliettino fatto a mano per la mia amica, lascio anche a voi compagni di Blog gli AUGURI per una PASQUA di gioia!
scritto da tuttoqui alle 12:54  24/04/2011
categorie: vacanzeaugurifestecreazioni fatte a manopasqua
commenti: commenti (3)(popup) | commenti (3) 
Commenti:
 

#1 24 Aprile 2011 - 18:26
Augurissimi!

Utente: cautelosa Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.cautelosa

#2 24 Aprile 2011 - 19:38
Auguri speciali di Buona Pasqua!
Utente: ilmaredentrome Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.ilmaredentrome

#3 26 Aprile 2011 - 11:27
http://ildiariodiemme.splinder.com/editor/fck/editor/images/smiley/rhymbox-1.0/thumbup.gifcautelosa&ilmaredentrome: grazie di  per la vostra visita e per gli auguri!

Utente: tuttoqui Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.tuttoqui

martedì 22 marzo 2011

CARNEVALE 2011...

Finalmente online le ultime foto del carnevale in parrocchia!
Ci sono anch'io... sono quella tutta cuoriciosa... con le codine! Stavo animando i giochi... i bimbi non si vedono, ma ne sono un centinaio... si capisce dalla miriade di coriandoli sparati in giro per la sala!
Io adoro questa festa... come dice appunto il mio pantalone: mette davvero tanta allegria! E' possibile tornare piccini per un giorno e fare festa nel vero senso della parola!
Per un attimo siamo quello che non siamo o in un solo istante mostriamo quello che veramente ci appartiene dentro! Chissà!







scritto da tuttoqui alle 11:03  22/03/2011
categorie: bambiniricordiricorrenzeparrocchiadal mondofesteanimazione,spensieratezzadomenicaoratoriole avventure di emme
commenti: commenti (2)(popup) | commenti (2) 
Commenti:
 

#1 24 Marzo 2011 - 20:53
questo blog ha qualcosa di solare :) ora capisco perchè
Utente: raffapiccinni Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.raffapiccinni

#2 28 Marzo 2011 - 09:12
http://ildiariodiemme.splinder.com/editor/fck/editor/images/smiley/rhymbox-1.0/thumbup.gifraffapiccinni
grazie, grazie, grazie... sempre coì gentile!
Utente: tuttoqui Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.tuttoqui

lunedì 21 febbraio 2011

V. V. GOGH

Studio. Lavoro. Studio. Lavoro. Studio. Lavoro...
Ogni tanto fa un gran bene staccare la spina.

A quattro giorni dalla chiusura, ancora centinaia e centinaia di visitatori in coda ai cordoli dell'entrata.

Bella. Una esposizione tutta dedicata al genio di van Gogh al Vittoriano a Roma!
 Dopo il Futurismo e Caravaggio alle Scuderie del Quirinale, non potevo non andare!

scritto da tuttoqui alle 11:15  21/02/2011
categorie: romaartedal mondomostrespensieratezzale avventure di emme
commenti: commenti (4)(popup) | commenti (4) 
Commenti:
 

#1 24 Febbraio 2011 - 19:15
bello van gogh!
Utente: ilmaredentrome Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.ilmaredentrome

#2 25 Febbraio 2011 - 13:35
http://ildiariodiemme.splinder.com/editor/fck/editor/images/smiley/rhymbox-1.0/thumbup.gifilmaredentrome: per me è stata una piacevole scoperta peché conoscevo poco della vita, e quindi delle opere, dell'artista! una visita piacevole e istruttiva allo stesso tempo!
Utente: tuttoqui Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.tuttoqui

#3 17 Marzo 2011 - 02:41
ahahha che cosa carina - ciao
Utente: raffapiccinni Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.raffapiccinni

#4 22 Marzo 2011 - 10:36
http://ildiariodiemme.splinder.com/editor/fck/editor/images/smiley/rhymbox-1.0/thumbup.gifraffapiccinni
Utente: tuttoqui Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.tuttoqui